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    Sabina MARTUSCIELLO

    Insegnamento di Design del gioiello (a scelta)

    Corso di laurea in DESIGN PER LA MODA

    SSD: ICAR/13

    CFU: 12,00

    ORE PER UNITÀ DIDATTICA: 96,00

    Periodo di Erogazione: Secondo Quadrimestre

    Italiano

    Lingua di insegnamento

    italiano

    Contenuti

    Il Corso di “Design del Gioiello” amplia l’accezione etimologica di gioiello - inteso come ornamento prezioso formato da gioie - all’ornato che, in architettura, indica l’insieme dei risalti che si sovrappongono al corpo principale.
    I gioielli sono concepiti come oggetti sostutitutori per usare la classificazione di Renato De Fusco “oggetti che l’uomo indossa, che si trovano per così dire al grado zero nella relazione dello spazio-contatto, espansione reale o virtuale del corpo umano”. (De Fusco R. 1992)

    Testi di riferimento

    BATESON G., Mente e Natura, Adelphi, Milano 2004
    BRUSATIN M., Disegno/Progetto, in Enciclopedia Einaudi, Torino 1978
    D’AURIA A., DE FUSCO R., Il Progetto del design. Per una didattica del disegno Industriale, Etaslibri, Milano, 1992
    BARTHES R., Il mito d'oggi, in Miti d'oggi, Einaudi, Torino 1964
    CAPPELLIERI A., Jewellery Scape. I paesaggi del gioiello, Maggioli Editore, 2010
    DE FELICE E. B., Insecta Anemalucce, Edizioni Graffiti, Napoli 1999
    de SAINT-EXUPERY A., Il piccolo principe, 1943
    GINZBURG C, Spie radici di un paradigma indiziario, in GARGANI A. a cura di, Crisi della ragione, Einaudi, Torino 1993
    KUBLER G., La forma del tempo, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 1995
    MARTUSCIELLO S. Ezio Bruno De Felice: Design resiliente, Abitare la Terra n°45, Anno XVII, Roma 2018
    MARTUSCIELLO S., LANDesign, Napoli 2012
    MORELLI M.D., Design Mediterraneo, Napoli 2012

    Obiettivi formativi

    Il Corso di “Design del Gioiello” amplia l’accezione etimologica di gioiello - inteso come ornamento prezioso formato da gioie - all’ornato che, in architettura, indica l’insieme dei risalti che si sovrappongono al corpo principale.
    I gioielli sono concepiti come oggetti sostutitutori per usare la classificazione di Renato De Fusco “oggetti che l’uomo indossa, che si trovano per così dire al grado zero nella relazione dello spazio-contatto, espansione reale o virtuale del corpo umano”. (De Fusco R. 1992)
    Il focus è, pertanto, il progetto di “abiti al grado zero” che si conformano attraverso l’esplorazione di un dato contesto con il fare dell'archeologo, estraendo tracce, frammenti, unità minime re-istituite nel prodotto/gioiello.

    Prerequisiti

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    Metodologie didattiche

    La metodologia LANDesign [3F + 3E] struttura 6 requisiti del prodotto/gioiello:
    Forma, connotazione esteriore, risultato di un’evoluzione progettuale chiara e consapevole;
    Funzione, uso appropriato del prodotto nella relazione uomo/ambiente;
    Fattibilità, analisi della struttura necessaria e sufficiente per la conformazione del prodotto;
    Economia, da ‘oixonomia’ ovvero giusta distribuzione delle parti, anche rispetto ai costi-benefici del prodotto;
    Ecologia, rapporti benevoli tra uomo e ambiente determinati dall’uso del prodotto;
    Empatia, reazione affettiva intensa.
    Gli strumenti materiali e concettuali sono declinati su due direttici:
    __Il designer archeologo e “la cassetta degli utensili” (Wittgenstein, 1953)
    __Esplorazione vs Ispirazione: “L'esplorazione è un atto creativo” (K.Popper)

    Metodi di valutazione

    Analisi SWOT
    Il progetto viene verificato in progress attraverso l’analisi SWOT (punti di forza, punti di debolezza, rischi, opportunità) partecipata con tutti gli studenti. Sulla base dei risultati si procede ad una ri-progettazione e si verifica con una successiva analisi SWOT.

    Programma del corso

    Il Programma prevede:
    __Seminari in Fondazione De Felice, Palazzo Donn’Anna Napoli per “esplorare” attraverso disegni originali, bozzetti e reperti la produzione di monili e gioielli realizzati da Ezio De Felice.
    De Felice cuce pietre dure e rottami li compone, li assembla, disegna, nel 1969 viene invitato a Parigi a esporre queste sue strane composizioni ad una mostra collettiva con Lucio Fontana e Pablo Picasso. Nel grande Teatro di Palazzo donn’Anna è stata accolta temporaneamente la collezione di circa 600 monili in tartaruga, acquistata dai coniugi De Felice Sbriziolo dalla vedova di un insigne corallaro. Pettini, pettinesse, ornamenti sono custoditi insieme ai fogli di carta velina sagome dei merletti e dei trafori, fino alla successiva donazione dell’ampia raccolta al Museo Duca di Martina.
    __Visita al Museo del Corallo di Torre del Greco per osservare/sperimentare processi e tecniche di lavorazione artigianale di grande pregio;
    __Laboratorio sulla spiaggia di Palazzo Donn’Anna, per “cucire” gli sfridi provenienti dal Museo del Corallo e
    gli scarti recuperati lungo il tratto di litorale prospiciente la Fondazione De Felice.
    __Progetto del prodotto/gioiello

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