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    L’occhio, la mano, il piede: i media visuali come media ambientali

    Lectio magistralis di Francesco Casetti (Yale University)
    11 dicembre 2019, ore 10:30
    Aula S3 - Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale - Aversa

    A cura di Adriano D’Aloia

    Interventi di:
    Maria Giuseppina De Luca, Ordinario di Estetica, Università degli Studi di Salerno
    Cettina Lenza, Presidente del corso di laurea in Scienze e tecniche dell’edilizia
    Alessandra Cirafici, Presidente del corso di laurea in Design per la moda
    Ornella Zerlenga, Vicedirettore del Dipartimento di Architettura e Disegno industriale
    Paolo Giordano, Coordinatore del Dottorato di ricerca in Architettura, Disegno industriale e Beni culturali

     

    «Le arti visuali oggi non sono legate soltanto al vedere, ma anche al senso di presenza del nostro corpo in un ambiente. Vedere vuol dire muoversi, tastare, camminare, proiettare, costruire una spazialità. E i media hanno un ruolo fondamentale in questo processo». La lectio magistralis di Francesco Casetti – professore alla Yale University, tra i più autorevoli studiosi di film & media studies a livello internazionale – ha illuminato alcuni dei principali aspetti che legano l’atto della progettazione alle dinamiche mediali contemporanee. I media esibiscono, sorvegliano, orientano i nostri corpi e i nostri movimenti nello spazio, ma soprattutto configurano l’ambiente in cui viviamo attraverso la loro stessa presenza e la loro stessa azione.


    «The visual arts today are not only related to the act of seeing, but also to the sense of presence of our body in an environment. Seeing means moving, feeling, walking, projecting, building a spatiality. And the media have a fundamental role in this process». The lectio magistralis of Francesco Casetti – professor at Yale University and one of the most international distinguished scholars of film & media studies – has illuminated some of the main aspects that link the act of design to contemporary media dynamics. The media exhibit, surveil, orient our bodies and our movements in space, but above all they configure the environment in which we live through their own presence and their own action.

     

     

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