Corrado DI DOMENICO
Insegnamento di LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I
Corso di laurea magistrale a ciclo unico in ARCHITETTURA
SSD: ICAR/14
CFU: 8,00
ORE PER UNITÀ DIDATTICA: 64,00
Periodo di Erogazione: Secondo Quadrimestre
Italiano
Lingua di insegnamento | ITALIANO |
Contenuti | Si intende sviluppare nel corso delle lezioni teoriche e dello sviluppo del tema d’anno un complesso di questioni, alla luce di queste considerazioni, che mettano in luce le esigenze intrinseche del progetto di Architettura. Impostare una continuità circolare tra funzione, struttura e forma (tecnica) nella unità creativa del processo progettuale. |
Testi di riferimento | R. Venturi, Complessità e Contraddizioni in architettura, Dedalo 1993 |
Obiettivi formativi | Articolazione e complessità funzionale |
Prerequisiti | Disegno tecnico a mano e al cad |
Metodologie didattiche | Lezioni teoriche, elaborazioni plastiche di volumi e spazi architettonici, correzioni collettive delle prove intercorso e correzioni singole del progetto d’anno |
Metodi di valutazione | Prove intercorso e stesura completa del progetto seguito puntualmente per ogni singolo studente |
Altre informazioni | Bellezza compositiva, complessità e chiarezza funzionale, sintesi formale e completezza degli elaborati |
Programma del corso | Il corso viene impostato sull’idea che la pratica progettuale sia uno strumento di interrogazione e di interpretazione del luogo (città, paesaggio), e che la composizione architettonica sia allo stesso tempo, da un lato, la tecnica e l’arte del progetto e dall’altro la messa in sistema di relazioni. La composizione organizza –come in una semantica- elementi e figure appartenenti alla sfera della storia dell’architettura (apparato culturale, tradizione) ed elementi specifici del luogo (modificazione) in un procedimento critico che possiamo dire appartenente alla sfera dell’arte. Architettura come “modificazione critica” e Composizione come ‘chiamata a raccolta’ delle cose. Parafrasiamo il concetto di “raduno” in Heidegger per il Progetto. Il processo compositivo –o ‘arte’ della composizione-, costruisce una aggregazione in sistema delle parti e si intende dimostrare come sia possibile, e nello stesso tempo fondamentale, costruire un dialogo tra queste parti e il contesto in cui si opera, come in un processo retorico di metonimia e di metafora. Per esprimere la natura di questo rapporto ci rifacciamo alla definizione di Metalogo di Gregory Bateson, che sembra chiarire l’aspetto ‘cardine’ di un’idea di architettura ‘organica’: un discorso nel quale l’intervento di ogni singolo partecipante rispecchia la struttura del discorso stesso nel suo complesso. Le parti del progetto giovano di un’unità di forma e di intenti con il sistema che essi stessi costruiscono e con il sistema le cui esigenze interpretano. L’aderenza del luogo, dunque ‘trascritto’, con le sue specificità, così come interpretate nelle estensioni possibili delle loro stesse morfologie, rappresenta una ‘nuova carta’, o ‘diagramma astratto’, che diviene modello stesso del luogo, diremmo anche, un nuovo tipo di spazio. Un procedimento di decostruzione del testo (luogo e progetto), volta ad operare una ‘sintesi parlante’. Si intende, dunque, impostare insieme una teoria del progetto e una pratica compositiva. La prima diventa una ‘topologia’ che opera una relazione biunivoca tra contenente e contenuto e la seconda una ‘generazione della forma’ che possa essere già un contenitore di significati. Si tratta di entrare in un contesto mentale e culturale per attuare una pratica d’arte. Studio della forma a tutto tondo dell’edificio come risposta psicologica ai problemi tecnici e funzionali –si pensa ad una psicologia interna alla forma- e studio della pianta come modello compositivo e figurale. Come per Kahn, la forma non è solo ‘volume’, ma è la differenza e il rapporto tra le ‘cose’ che raggruppa, è il principio del discernimento dello spazio. Dunque la forma come eidos e non morfos. |
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Teaching language | Italian |
Textbook and course materials | R. Venturi, Complessità e Contraddizioni in architettura, Dedalo 1993 |